Ho avuto l'opportunità di stare al fianco di uno fra i Personaggi più in vista del disciolto Partito Liberale: Egidio Sterpa, giornalista fra i fondatori, insieme a Montanelli, de "Il Giornale", Deputato Liberale per più legislature e Ministro per i Rapporti con il Parlamento nel sesto e settimo Governo Andreotti. Ricevetti da Lui l'incarico di responsabile per la Sicilia di " Autonomia Liberale" e debbo a Lui il costante regalo di uno dei tre delegati "milanesi" necessari per il mio accesso al Consiglio Nazionale del Partito, ma, al riguardo, gli devo dell'altro. Al termine di un convegno, dalle parti di Ancona, ci ritrovammo tutti invitati a cena. C'erano tanti tavoli e, con discrezione, tentai di prendere posto in luogo non troppo vicino a quello occupato da Egidio e dagli autorevoli relatori. Il tavolo che avevo prescelto era occupato da giovani settentrionali che manifestarono apertamente come fastidiosa la mia presenza "meridionale" giungendo sino al punto di chiedermi di alzarmi per far posto ad altri che sarebbero arrivati. Egidio, nonostante lontano, si accorse di quanto accaduto e, chiamandomi a voce alta per nome e cognome, invitò quanti a Lui vicino a fare spazio per avermi al suo fianco. Ebbe poi a confidarmi, ad Agrigento, che, in occasione di un suo viaggio in Sicilia insieme a giornalisti, di fronte alle osservazioni dei colleghi riguardanti le condizioni di degrado delle abitazioni ebbe a dire: guardate che è da quei luoghi sconfortanti che poi vengono fuori Pirandello, Sturzo e tanti altri...  Egidio Sterpa ci ha lasciato nel 2010 ma voglio ricordarLo con il riporto di una Sua lettera indirizzata a Valerio Zanone, tratta dalle prime pagine del libro " Liberali così " scritto a metà degli anni 80 del secolo scorso e dedicato proprio ai giovani, per sollecitarne la ricerca e l'impegno per l'affermazione degli ideali di Libertà, così come scritto in prefazione. Le nostre strade si divisero per colpa di Berlusconi: mi rifiutai di seguirlo in Forza Italia perchè conoscevo bene il Suo ed il mio carattere. Mi sono poi commosso nel leggere un Suo ultimo messaggio indirizzato a Berlusconi: " non sono uno yes man...": era inevitabile. Leggendo la lettera indirizzata a Valerio Zanone sarà facile comprendere la sicura concezione politica dello Statista, che sarebbe poi risultata fastidiosa in un contesto volto a comprimere la profondità del pensiero per raggiungere più facilmente l'elettore, secondo schemi diventati ormai la regola, con i risultati che ben conosciamo e subiamo. (P. Dante)